martedì 29 settembre 2009

Ti vorrei tanto bene...

Ogni tanto vi rifilo dei post proprio noiosi, in perfetto stile da mamma elogiatrice. Beh, beccatevi questo!

Eh... la nostra pulzella Allegra oramai è una chiacchierona e, anche se a volte vorremmo metterle il volume a zero, dobbiamo ammettere che ce la godiamo proprio a scoprire come funziona la sua testolina e quali sono i ragionamenti che riesce a produrre.
Per non parlare degli "strambolotti", quei teneri errori che in una bimba di tre anni ti fanno sorridere e intenerire, usciti dalla bocca di un adolescente ti innervosiscono, detti da un adulto ti irritano e snocciolati quotidianamente dalla nonna Lina tornano a farti sorridere!
Purtroppo la nostra creaturina è talmente brava in italiano (non ha proprio preso dalla mamma e dalla nonna...) che sentire strambolotti è diventato un piacere sempre più raro.

L'altro giorno eravamo tutti sul divano a guardare un film e Ally ha sentenziato:
"Vorrei un caffè d'orzo!"
Le abbiamo replicato che si chiede per piacere almeno, e che comunque era troppo tardi. Allora lei furbetta ha cambiato registro e con gli occhioni languidi se n'è uscita con:
"Mi faresti un caffè d'orzo per piacere?"
"No, amore. Adesso è tardi e fra un po' si va a nanna..."

E chi l'avrebbe mai detto che spazientita replicasse:
"Ma insomma! Chi mi farebbe un caffè d'orzo?!?"
FAREBBE? Ma come fa a coniugare così bene tutti i tempi dei verbi? Gene Bortoluzzi, non c'è dubbio! E questo è solo un esempio di come rimaniamo esterefatti io e il papi. Inevitabile: inebetiti ed orgogliosi abbiamo dovuto alzarci e prepararle il più che meritato caffè d'orzo! Come lo si può negare dopo cotanta dimostrazione di buon italiano?

E non è raro che il suo papi si commuova a tal punto che, durante una chiacchierata, per una parola forbita o una sbalorditiva coniugazione verbale la premi inaspettatamente con mentine e cioccolatini!
L'altro giorno canticchiava una canzone inventata da lei sulle sorti di una povera principessa morta (lo so, lo so, c'è ne pentiamo e doliamo) e ha usato la parola "nonostante": ragazzi! ha solo tre anni. Sì, forse cuore di genitore esagera nel tesserne le lodi, ma noi siamo orgogliosoni!

Il suo papi Guido è il suo mentore: le legge libri, la corregge quando parla, le spiega tante cose...
E uno dei primi insegnamenti è stato proprio: non si dice voglio ma vorrei.
Una sera nel lettone, dopo aver litigato perchè non voleva andare a dormire nella sua cameretta, Guido le disse: "Ti voglio tanto bene lo stesso, anche se ti sgrido...".
"Papà! Non si dice VOGLIO! Si dice ti vorrei tanto bene..."
E' naturale che si finisce la serata a ridere e a sbaciucchiarla!

mercoledì 9 settembre 2009

E io vado...

Partire in auto con la truppa è sempre un'avventura. Dopo estenuanti preparativi e rassegnati del fatto che sicuramente si dimenticherà qualcosa di essenziale, si caricano le 2 o 3 bestiole (a volte risparmiamo a Pablo il calvario del viaggio...) e si mette in moto. Per il momento ci stiamo ancora in auto e abbiamo fatto il calcolo che ci starebbe anche il terzo esserino, ma non vogliamo assolutamente fare la prova per il momento.
Ed ecco uno stralcio di elucubrazioni da viaggio della precoce filosofa Allegra Bortoluzzi:
Allegra: Ma la nonna Lina ha la nonna?
MammaPapà: Ce l'aveva...
A: Ah, e perchè non ce l'ha più? E morta?
MP:Eh, sì...(lieve imbarazzo dato dall'inconsueto utilizzo di parola tabù)
A: Perchè? (domanda inevitabile...)
MP: è diventata vecchia ed è morta (aggiramento poco riuscito dell'espressione "é andata in cielo...")
A: anche io divento vecchia?
MP: (acc....!) ma tu sei giovane...
A: ma se mi va via la gioventù? Divento vecchia e...vado! Vero?
MP: ...Guardaaa! C'è una gru gialla, hai visto?
...che genitori snaturati!